Timori finanziari e sistemi di banking all’estero

Negli ultimo anni, la situazione politico finanziaria europea ha preoccupato non poco i cittadini italiani. In particolar modo i piccoli risparmiatori o chi  tene comunque per la propria stabilità economica. In moltissimi si sono informati, a volte in maniera parziale o inesatta, sulla possibilità di aprire un conto corrente estero.

Conto corrente estero: si può fare?

Il primo dubbio da sfatare è proprio questo: si teme che l’apertura di un conto corrente all’estero sia una procedura pericolosa o addirittura illegale. Niente di più sbagliato. Se fatto con le dovute accortezze, informandosi e seguendo in maniera attenta le regole, portare soldi all’estero è una procedura perfettamente legale. Anzi, il metodo migliore per farlo è proprio quello di aprire un conto corrente estero.

Aprire un conto corrente estero

Vi sono moltissimi istituti di credito che, oltreconfine, offrono questa possibilità e c’è inoltre da considerare le opportunità previste dall’Unione Europea. Se decidiamo infatti di aprire un conto estero all’interno dell’Unione Europea non c’è nemmeno bisogno di dare particolari indicazioni allo Stato italiano poiché la tracciabilità all’interno dell’UE è regolamentata e permessa. Il processo sarebbe quindi automatico. Ovviamente però non è così semplice orientarsi in questo mondo che, senza una giusta preparazione, può lasciare disorientati. Vediamo alcuni passaggi da considerare.

Conto corrente estero: per prima cosa scegli bene

Il primo passo è infatti quello che ci vede scegliere il nostro istituto di credito tra le varie (a volte anche troppe alternative). Considerate sempre l’istituto bancario in base al paese nel quale volete aprire il vostro nuovo conto e soprattutto, vagliatene le soglie di ingresso.

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Esistono infatti istituti di credito che richiedono per chi non è residente nel paese, delle soglie di ingresso molto elevate o dei costi di manutenzione e gestione estremamente alti o addirittura proibitivi. Analizzate ogni aspetto, informatevi presso un consulente se avete modo, richiedete un contatto diretto e, soprattutto, fate i giusto confronti tra banche e banche prima di decidere. Magari informatevi anche sulle esperienze dirette di altri correntisti.

Come trasferire dei soldi nel conto corrente estero

Una volta scelta la banca con le condizioni più adatte a voi e svolto tutta la burocrazia necessaria per l’apertura del conto corrente estero, dobbiamo iniziare a vedere come poter trasferire il nostro denaro. Il metodo più semplice è quello con il quale avete avuto a che fare anche all’interno dei confini italiani, ovvero il trasferimento tramite iban. In questo caso potrete scegliere se fare un versamento fisico allo sportello di un altro istituto o se utilizzare i più moderni sistemi di internet banking. Un’alternativa, decisamente più scomoda, è quella di prelevare tutti i soldi dal conto italiano e fare un deposito fisico in prima persona presso la nuova banca.

Aprire un conto corrente estero

SE siete degli amanti dei metodi tradizionali noi non giudichiamo ma vi avvertiamo di un limite molto importante che dovete tenere a mente: il trasferimento fisico è permesso solo per cifre inferiori ai 10.000 euro. IN caso di somme maggiori dovrete necessariamente avere a che fare con un po’ di burocrazia e rivolgervi all’Agenzia delle Dogane per un’autorizzazione.

Come ultima alternativa c’è quella di affidare il vostro denaro ad una fiduciaria che si occuperà del trasferimento di fondi sul conto corrente estero al vostro posto. Ovviamente in questo caso dovrete considerare dei costi di intermediazione molto variabili a seconda del professionista che sceglierete.

Lo scoglio del fisco per i fondi all’estero.

Una volta capite quelle che sono le procedure per aprire un conto corrente estero e le alternative a nostra disposizione per poterci traferire del denaro dall’Italia, resta l’ultimo grande dubbio: cosa dobbiamo dichiarare all’Agenzia delle Entrate?

Delle alternative viste sopra nei primi due casi ( iban e trasferimento fisico di denaro) c’è bisogno di dichiarare al fisco queste operazioni. Nell’ultimo caso invece sarà obbligo della fiduciaria farlo poiché il denaro passa dall’Italia all’estero tramite il suo conto e non il nostro. Ed è quindi così che la fiduciaria giustifica la sua commissione sull’operazione poichè dovrà agire come un sostituto d’imposta applicandovi le tasse previste.

In conclusione possiamo vedere come, nonostante i leciti dubbi iniziali, aprire un conto corrente all’estero e trasferirvi dei soldi, non è un’operazione complicata né tantomeno illegale o rischiosa. Contatta la azienda per ulteriori informazioni Protax, aere la pazienza di valutare tutte le offerte bancarie a vostra disposizione e ricordarsi che all’estero i in Italia che sia, le tasse vanno giustamente pagate.

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